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cone pingue, goffo, pesante, corpulento come or lo vedi, ma invece un fuseragnolo agile, snello, mingherlino, vivace spiritoso. Regalato da natura di un avvenente aspetto, pieno di ardenza e di brio, disoccupato, e libero da ogni rattento, scapestrò all'impazzata lussureggiando con ogni sorta di femmine. Non vi fu fiore che non cogliesse, rosa che non sfiorasse; ardito e accorto ogni rivale bravava, ogni pericolo affrontava, ogni difficoltà vinceva. Si trovò spesso a gravi cimenti, fu insidiato, inseguito dai genitori e dai mariti delle donne sedotte, ma la sorte lo assistè sempre, e potè sempre camparne la pelle.

Venne finalmente il suo castigo, la pinguetudine, il buzzo ingrossò, e divenuto allora un bacchillone nel campo di amore, lasciò questa carriera per darsi a perfidiare nella persecuziune del suo prossimo. Fece creder virtù quel che era in lui necessità, e simulando compunzione e ravvedimento, si diede al bigottismo onde meglio riuscire nei suoi perversi disegni.

Fu allora che si combinarono, si conobbero, accostarono e strinsero in intima amistà questi due scellerati. Tremerello godeva la prima dignità ecclesiastica nel paese; Trippaccia fu onorato spesso della primaria dignità civile, e così collegati poterono misfare a lor talento contro i lor dipendenti.

Eccoti in breve qual fu ed è tuttora il lor piano di guerra. Mostrare a tutti esteriormente amore, amicizia, benevolenza, e nutrir nell’animo odio, disamore malevolenza a tutti; infingere commiserazione, offrire soccorso allo sventurato, all’infelice, all’oppresso, per perseguitarlo, opprimerlo, rovinarlo, senza pietà, occultamente; penetrare con dimostranze di amorevolezza i più reconditi pensieri le intenzioni di, ognuno, per abusarne poi a di lui danno e rovina; brigar sempre