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76 orio malipiero

Malipiero ed il grosso, che pesa poco più di 10 carati, fu coniato per la prima volta da Enrico Dandolo, come ci assicurano i cronisti più autorevoli e ci provano quei documenti palpabili che sono le monete esistenti nei nostri Musei.

Ricercando quale sia la moneta nominata dai vecchi notai troveremo che la multa di quinque libras auri era imposta ai prevaricatori dei contratti e dei testamenti da antichissimo tempo e ben prima del Malipiero, come in un sinodo tenuto in S. Marco nel 9601 per vietare il commercio degli schiavi, nel quale il doge ordinava, che chi violasse la legge componat in palatio nostro auri obrizi libras quinque, e nell’atto di donazione di Entesema, figlia di Domenico Orseolo al fratello Pietro nel 1.° dicembre 1061, che termina con queste parole: «Quod si unquam tempore contra hanc meæ donationis cartam ire temptavero...............solvere promitto cum meis heredibus tibi et tuis heredibus auri libras quinque, et hec donacio maneat in sua firmitate.2

È chiaro adunque che si tratta non di nuove e speciali monete, ma bensì delle libbre d’oro con cui si facevano molte contrattazioni nei secoli X e XI, che troviamo segnate nei documenti colle parole auri libras, auri obrizi libras, auri optimi libras, auri purissimi libras, auri cocti libras, e che continuarono ad essere usate anche più tardi, particolarmente nei testamenti ed altri simili atti dove le formole si conservano per tradizione anche quando il vero motivo di usarle è scomparso. L’errore proviene da una confusione ingenua fatta col nome del doge che latinamente si diceva Aurio, e di ciò sono persuasi anche il Carli ed il Galliccioli, il quale però si affatica a cercare il rapporto di valore fra queste libbre, la lira grossa e la fantastica Redonda d’oro.

Per togliere ogni incertezza e comprendere come l’errore si sia formato, osserviamo da prima che non è giunta sino a noi alcuna cronaca o memoria storica scritta al tempo di Orio Mali-

  1. Romanin S. Opera citata, Tomo I, pag. 370.
  2. R. Biblioteca di S. Marco. Codice 480, Classe VII, ital.