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284 cristoforo moro

Il 26 dello stesso mese, respingono i Pregadi1 il progetto di coniare monetine d’argento da do e tre per soldo, ossia da sei e quattro denari; e finalmente il 3 settembre2 prendono una definitiva determinazione sull’argomento dei piccoli, ponendo ai voti due proposte, colla prima delle quali si ordina di fondere in tavole 3000 marchi di quattrini di conio veneziano, che esistono in zecca e che hanno la solita lega eli rame con poco argento, e da queste tavole fare pizoli copoludi i quali non devono essere spesi nè cambiati con moneta fina, ma custoditi in una cassa forte per darli in luogo di piccoli buoni, che devono essere portati al cambio dai cittadini a Venezia, a Padova ed a Treviso, fino al 15 di questo mese, dopo il quale termine non possono spendersi se non piccoli copoludi. Si ripetono oltre a ciò le disposizioni del precedente decreto 14 agosto, che proibiscono di adoperare i piccoli se non al minuto e per un valore non maggiore di 5 soldi. Colla seconda parte messa ai voti contemporaneamente3, si respinge la proposta di coniare una moneta di rame a forma di medaglia, secondo il progetto studiato ed ordinato, la quale sarà spesa a 12 per marchetto come i piccoli. Nè l’una nè l’altra di queste deliberazioni è riportata nel Capitolare delle Brocche, dove si legge soltanto l’ordine della Signoria di coniare i piccoli di lega colle seguenti parole: «+ adi 6 settembre. Referì miser Piero Dandollo de miser Marco, e miser Bernardo Bondomier massari alla zecha chel cholegio li chomando i fesse far i pizolli chopoludi, zoe marche 3000 di quatrini consignadi per quelli da le Cbamere dela liga che i se trova, la qual e K.ti 54 per marca — 1463 die VI Septembris. — De commandamento de la Serenissima Signoria referì Jo Domenego Stella ducal secretario a questi Magnifici Signori de la zecha che i debiano supplir al bater dei bagatini fino

  1. R. Archivio di Stato. Senato, Terra, reg. V. carte 49.
  2. Documento XXXIII.
  3. R. Archivio di Stato. Senato, terra, reg. V, carte 70 tergo.