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tomaso mocenigo 247

a Venezia, essendo arrivate solo diecimila marche in confronto di quarantamila all’anno che ne giungevano in passato, delibera che si debbano rivedere le fatte riforme da un collegio composto del doge, dei consiglieri, dei capi della Quarantìa, dei savi del Consiglio, alla guerra ed agli ordini, degli avogadori del Comune, degli ufficiali delle ragioni nuove e di quelli della moneta d’oro e d’argento, accordando alle deliberazioni prese da tale consesso, la stessa autorità che se fossero state votate dal Senato.

Nel 4 gennaio 1419 (1420)1 questo collegio, lamentando la diminuita vendita dell’argento in Venezia sopprime, l’obbligo di venderlo alla campanella a Rialto, secondo le antiche leggi e costumi, e permette di venderlo a qualunque persona, purché sia denunziato il contratto per le solite registrazioni che si mantengono. Collo stesso decreto riduce a soli 2 grossi per marca ’ il dazio dell’argento introdotto a Venezia, invece dei 4 grossi ed 8 piccoli che si pagavano precedentemente.

Se non che la scarsezza degli arrivi dell’argento a Venezia e la conseguente decadenza della zecca dipendevano da fatti esterni e da cause economiche, che non potevano essere cambiate nemmeno dai più avveduti e solerti amministratori dello stato. Per cui nel 27 gennaio 1420 (1421)2 il Senato, trovando necessario di provvedere super facto argenti et super factis monete et ceche nostre, che vanno così male da non poter andar peggio, convoca nuovamente il collegio composto del doge, dei consiglieri, dei capi della Quarantìa e dei savi del Consiglio, dei provveditori del Comune, degli ufficiali della zecca, a cui si aggiungono i savi per investigare sopra i fatti del Friuli e delle terre nuovamente acquistate, coll’incarico di studiare quei provvedimenti e di dare quegli ordini, che reputassero migliori all’interesse della zecca e del Comune.


  1. R. Archivio di Stato. Senato, Misti reg. LUI, carte 19. — Capitolare dei massari all’argento, carte 56.
  2. R. Archivio di Stato. Senato, Misti reg. LUI, carte 104 tergo.