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del 19 settembre 14051 per le spese necessarie a fabbricare monete per Verona, ed all’aumento di salario al maestro Marco da Sesto2 (29 settembre 1405) perchè incida gli stampi delle monete da coniarsi in zecca per Verona e Vicenza. Ora tre monete vengono nominate in quel conto; la prima d’argento, che non può essere se non il mezzanino di cui abbiamo parlato poc’anzi; la seconda è un quattrino, di cui non conosciamo l’esistenza e che probabilmente non fu coniato, perchè non è nominato nei decreti surriferiti; la terza è il piccolo, e cioè quella monetina che nel diritto porta la croce perlata a lunghe braccia, che divide a due a due le lettere dell’iscrizione col nome del doge, e nel rovescio una testina di S. Marco colle solite parole S. MARCVS VENET. Per l’aspetto e per il peso essa corrisponde a quella indicata nel decreto 14 febbrajo 1405, perchè ha lo stesso colore del metallo dei torneselli e pesa poco meno di 6 grani veneti, che è quanto si ottiene dividendo per 770 i 4608 grani che compongono la marca.

Il valore di un soldo veronese dato al mezzanino risorto nella zecca di Venezia è anche confermato da un altro interessante decreto del 13 maggio 14103 nel quale si stabiliscono i valori proporzionali fra le monete veneziane, le imperiali e quelle estere che correvano nella parte della Lombardia appartenente a Venezia, e nel quale, in mezzo alle varie monete enumerate, si trova Mezaninus venetus, sive soldus de Verona. In questa tariffa, in cui si determinano i prezzi delle monete in circolazione nella Lombardia veneta, si attribuisce alla lira imperiale propria di quella regione, un valore doppio della lira veneziana. Tale rapporto si conservò costante, e troviamo menzione anche nel secolo XVI4 di una lira bresciana uguale a due lire venete.

Abbiamo di questo tempo una monetina d’argento, coniata per Zara e Dalmazia, che ha stuzzicato la curiosità dei numi-

  1. R. Archivio di Stato, Capitolare delle Brocche, carte 14 tergo,
  2.                    ivi                                ivi                            »             »
  3. Documento XX.
  4. Mariani Giovanni, Tariffa citata.