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Firenze che prima istituì la moneta d’oro, la fece di un peso che corrispondeva all’ottava parte di un oncia e di un valore esatto e perfetto, vale a dire una lira fiorentina di 20 soldi; Venezia che volle approfittare della diffusione e della celebrità acquistata dal fiorino, dovette conservarne il peso e la bontà, decretando che da ogni marca si tagliassero 67 monete, ognuna delle quali risultava del peso di grani veneti 68 52/67. Il ducato all’epoca della sua creazione (1284) fu valutato 18 grossi, con una proporzione fra l’oro e l’argento di 1 a 10 6/10; più tardi l’argento diminuì di prezzo grado a grado, e nei primi lustri del secolo XIV il ducato fu portato a 24 grossi ed il rapporto fra i due metalli come 1 a 14 circa.

Nel 2 giugno 1285, il Maggior Consiglio1 ordinava che il ducato d’oro fosse valutato 40 soldi ad grossos. Per comprendere questo decreto e per avere un’idea del prezzo del Ducato, che ha tanta importanza nella storia del valore, conviene addentrarsi un poco nel sistema monetario veneziano e studiare le differenti maniere colle quali si conteggiava nel secolo XIII. Due lire erano usate in quel tempo a Venezia, entrambe divise in 20 soldi, ed ogni soldo in 12 denari; la sola differenza era il valore del denaro, che nell’una era il piccolo e nell’altra il grosso, per cui si chiamavano: la prima lira di denari piccoli, la seconda lira di denari grossi.

La moneta di conto principale e più diffusa fu sempre la lira di piccoli e durò quanto la Repubblica, dalla fine del X° secolo, in cui si trovano i più antichi conteggi espressi in denari veneziani fino alla caduta del governo col quale si era, per così dire immedesimata. Nel 1806 fu introdotto nel regno d’Italia il sistema decimale, poi la moneta Austriaca, e finalmente ritornò la italiana, ma la lira di piccoli, ovvero lira veneta non è ancora completamente scomparsa nel territorio veneto, quale lira di conto. Ho già parlato di questa lira, della sua origine, del suo valore intrinseco e della diminuzione subita dall’epoca di Carlo Magno in cui fu istituita, fino a quella di Enrico Dandolo.


  1. Documento VII.