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pra, arcaico grandissimo a fianco della prora a dritta, e sotto ROMA, finora affatto inedito.

3. Quincunce del peso trappesi 24.

Testa giovanile di Apollo con capelli scinti e cadenti sul collo, coronato di alloro a dritta, dietro . Rov. I due Dioscuri con pilei stellati, clamide, ed aste in resta a cavallo correnti a dritta: sotto i cavalli ROMA, nell’esergo cinque globetti.

Fin dal 1843 avevamo in vista l’acquisto di questo quincunce, siccome fu manifestato altrove1, ma non divenne nostro che al decesso dell’antico possessore nel corrente anno. Frattanto altro del peso di trappesi 28 ed acini 5, in aprile ultimo ne pubblicava il ch. Avellino (nel suo Bullettino anno III. p. 67) ora passato all’estero, e nella pag. 69 dolevasi della non pubblicazione del nostro, uniforme al da lui reso pubblico.

4. Sestante del peso trappesi 11.

Testa di Pallade galeata a dritta, conforme alle tante della vicina Tiati, sotto due globetti, davanti la testa arcaico. Rov. I due Dioscuri a cavallo come sopra a dritta, ambi colle mani destre alzate e co’ manti svolazzanti, sotto la pancia de’ cavalli T, nell’esergo ROMA.

5. Oncia di peso ignoto.

Testa di Pallade con galea frigia che termina in punta a dritta, dietro un globetto, sotto arcaico. Rov. Dioscuro a cavallo con pileo ed asta corrente a dritta sotto il cavallo T in monogramma, già del nostro antico ed onorando amico ch. numismatico Conte Raffaele Milano, pubblicata dal Fiorelli2.

6. Altra alquanto differente, del peso trappesi 5.

Testa del tutto simile all’antecedente, coll’ e globetto. Rov. Dioscuro come sopra a cavallo con manto svolazzante, sotto al cavallo T, dietro reiterato lo stesso globetto, nell’esergo ROMA. Pubblicavala il ch. Avellino nell’indicato Bullettino anno III pag. 68., differente dalla precedente pel reiterato globetto, per la leggenda ROMA, e pel T semplice, e non congiunto con l’.

7. Semoncia del peso trappesi 4 circa.

Testa di Pallade galeata a dritta, dietro piccolo globetto. Rov. Due cornucopie piene di frutti, a fianco ROMA.

Mai stabil sede si è potuto dare a questa monetina di stile diverso dal romano. Pel peso quasi corrisponde alla semoncia di questa serie, benché sfornita

  1. Riccio. Le monete delle antiche famiglie romane pag. 264.
  2. Osservazioni sopra talune monete rare pag. 6. Tav. 1, n.° 6.