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farmeli raggiungere; se ha deciso il contrario, morrò almeno consolato dall’idea che avrò impiegata in tale ricerca tutto il resto della mia vita. —
«Le sorelle, afflitte di tal risoluzione, continuarono per alcuni giorni a pregarlo di rinunciare ad un’intrapresa sì perigliosa, ma egli rimase fermo nel suo proposito. Le donne, vivamente commosse della sua tenerezza per la moglie ed i figli, si consultarono fra loro.
«Esse avevano due zii, l’uno chiamato Ab dal Kuddos, l’altro Abd al Sullyb, i quali dimoravano a tre mesi di distanza. Dopo ch’ebbero ragionato insieme sul mezzo di aiutare Azem nel suo viaggio, pensarono a que’ due zii, possenti geni, e rimisero al giovane una lettera concepita in questi termini:
««Il latore della presente è il nostro intimo amico Azem, di Balsora: se potete dargli i mezzi di giungere alle isole di Waak al Waak fatelo per l’amore delle vostre nipoti, che v’amano e vi rispettano; se ciò che vi domandiamo è impossibile, impeditegli d’intraprendere il viaggio, per timore non corra alla sua rovina. In questo momento, il suo amore estremo per sua moglie e pe’ suoi figli gli fanno e rigettare tutti i nostri consigli ma speriamo che voi avrete maggior influenza su di lui, o che, per vostro mezzo, otterrà sicurezza e prospero successo.»»
«Esse diedero quello scritto ad Azem, e colmatolo di benedizioni, lo lasciarono partire, seguendolo cogli occhi finchè fu fuor di vista.»