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aveva parlato, e ritirossi nelle sue stanze trista e pentendosi amaramante della propria curiosità.

«Mentre tutte queste cose accadevano a Balsora, Azem, benchè circondato di tenere premure, pensava alla moglie, e rammaricavasi d’essersene diviso. Accelerò il momento del ritorno, e volti teneri saluti alle due sorelle, rimpatriò. Giunto a casa, trovò la madre sola, immersa in amaro pianto. — Che è accaduto, madre?» sclamò; «dov’è mia moglie, ove i miei figli?» A quella terribile domanda, le lagrime della vecchia raddoppiarono; nulla potrebbe dare una giusta idea della disperazione d’Azem al conoscere la crudel perdita fatta. Un terribile delirio s’impadronì di lui, e gli tolse per un momento la cognizione de’ suoi affanni; ricuperata ch’ebbe la ragione, volle sapere che cosa avesse detto la moglie partendo, e quando la madre ebbegli ripetute le sue ultime parole, prese sull’atto la risoluzione di andare in cerca della sposa e dei figli, quand’anche avesse dovuto percorrere tutta la terra. Inutilmente gli si rappresentò che la distanza da Balsora alle isole di Waak al Waak era tale, che ci volevano non meno di centocinquant’anni per compiere il viaggio; egli persistè ostinatamente nella sua risoluzione, e nulla potè farvelo rinunziare.

«Dopo aver pregato Dio di benedire l’intrapresa e proteggere sua madre durante la di lui assenza, si separò da questa, e non riposò giorno, nè notte finchè non giunse al palazzo delle due sorelle. Grande fu la loro sorpresa vedendolo, e quando seppero la fuga di sua moglie e la di lui risoluzione di recarsi alle isole di Waak al Waak, sclamarono che tal progetto era impossibile, nessun uomo potendo vivere abbastanza per arrivare al compimento di tal viaggio. — Non importa,» rispose Azem;» se il cielo vuole ch’io mi riunisca alla moglie ed ai figli, saprà ben