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Gettò il genio in un carcere il visir, e volò a partecipare al re ed a Maruf il felice mutamento. La principessa li accolse con inesprimibile allegrezza: subito si posero a tavola, cosa che non aveano fatto da lungo tempo, e quindi si abbandonarono al riposo. Alla domane, il re annunziò alla figliuola che tornava a salire sul trono, col genero alla destra in qualità di visir, per procedere alla condanna del traditore, il quale aveva voluto sposarla prima che fosse spirato il termine del lutto. — Questa sola azione,» aggiunse, «prova com’ei fosse un empio nimico di Dio, come asserisce il gran muftì. Lo farò impiccare, e quindi ardere. Ma, figliuola, dà a me l'anello, e non a tuo marito. — No,» rispose la principessa, «non l’avrete nè l’uno nè l’altro, giacchè niuno lo seppe conservare. — È giusto: ora vado al divano; bisogna pure che metta in calma l’esercito, dove regna l'inquietudine in conseguenza dell’occorso. —
«Fu convocato il divano, e prima di tutto s’interrogò il gran muftì sul contratto di matrimonio fatto contro tutte le regole. Rispos’egli di non aver potuto agire altrimenti con un uomo, al quale l’anello dava tanto potere. Mentre il divano era ancora adunato, entrò il re col genero. Tutta l’assemblea fu trasportata di gioia al rivederlo. Si condusse poi l’usurpatore in faccia all’esercito che, copertolo d’oltraggi, lo abbandonò quindi alle fiamme. Fu Maruf rivestito della carica di visir, ed esercitatala con universale approvazione pel corso di cinque anni, in capo a tal termine il re morì, e gli succedette nel trono suo figlio, dell’età di soli sei anni. Ma morto anche questo dopo breve tempo, la principessa prese le redini dell’impero, senza però cedere l’anello, che mai sempre custodì colla massima cura. Poco dopo fu assalita da malattia pericolosa, e fatto chiamare al letto lo sposo, gli raccomandò il figlio avuto da lui e gli rese l’anello. Due giorni dopo essa non era più.
«Maruf regnò tranquillo in sua vece. Una sera, ritiratisi gli uffiziali, e mentre andava a coricarsi, entrò per preparargli il letto una vecchia, alla quale ei non prestò veruna attenzione. Appena si fu addor-