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il mezzo ducato che esigevano. Sedette quindi, colla testa appoggiata alle mani, non sapendo cosa sarebbe di lui, essendogli stati tolti tutti gli arnesi che gli servivano a guadagnarsi il vitto, quand’ecco d’improvviso due altri uffiziali di giustizia che presentansi per citarlo di nuovo a comparire dinanzi al magistrato. — Ma,» disse Marni, «vengo adesso dall’udienza, ed il cadì (cui nominò) mi ha assolto. — Non veniamo in nome di quel cadì, ma bensì del tal altro.» Li seguì dunque, e trovò all’udienza sua moglie, che aveva contro di lui intentata la medesima accusa. — Mi sono con lei riconciliato,» disse Maruf, e raccontò al cadì tutto l’affare. Questi lo rimandò come il primo, ma gli uffiziali di giustizia lo costrinsero a dar loro la mancia, e fu costretto a vendere il poco che gli rimaneva. Rimase allora come annientato, e non sapeva dove batter la testa, allorchè passando di là un suo amico, gli disse: — Cornei siete ancora qui? Dovete comparire sull’istante al palazzo del governatore, dove vostra moglie portò querela contro di voi. Il capo della giustizia deve egli medesimo citarvi.» A quei detti, Maruf, dandosi alla fuga, si pose a correre a tutta possa per liberarsi dalla malvagità della donna. Gli restavano ancora cinque monete, colle quali comprato pane e formaggio, sollecitossi ad uscìre dal Cairo. Era d’inverno, e la pioggia, che cadeva a torrenti, l’ebbe in breve bagnato sino all’ossa. Attraversando il sobborgo chiamato Adalyeh, passò dinanzi alla gran moschea del re Adel, ed entrato in un edifizio in ruina per cercarvi asilo contro l’acqua che gli aveva inzuppato tutti gli abiti, colà amaramente piangendo, doleasi della sua sorte. — Ahi» diceva, che spaventevole disgrazia è l’essere legato ad una donna cattiva quanto un demonio! O mio Dio! conducimi in luoghi dove colei non possa seguire le mia tracce! —
«Lamentavasi in tal modo, allorchè, apertosi d’improvviso il muro, ne uscì un genio d’aspetto capace di far drizzare i capelli sulla testa. — Che vuoi, figlio degli uomini,» disse, «e perchè vieni a turbare la mia quiete? Da due secoli che