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Mosso a compassione, mi precipitai nelle loro braccia, li vestii di pelli e pellicce, li condussi al bagno, e di là a casa mia, dove li trattai il meglio che mi fu possibile.... Non è vero, fratelli?» disse Abdallah, nuovamente interrompendosi, per volgersi ai cani. Abbassarono questi la testa in segno affermativo, ed Abdallah proseguì di tal guisa:

«— Chiesi loro come si fossero trovati ridotti a sì misera condizione. Mi raccontarono di essersi recati a Kufah1, dove avevano assai guadagnato, vendendo a dieci ed anche venti zecchini le stoffe che ne costavano uno solo, e viaggiando poi di città in città, da per tutto con utili vistosi, in fine s’imbarcarono per tornare a Basra. Dopo tre giorni di felice navigazione, il quarto levossi una fiera burrasca che sommerse la nave, ed essendosi a gran stento salvati sopra una tavola, si trovarono ridotti all’ultima miseria e ripresero il cammino di Basra. — Consolatevi, fratelli,» dissi, «e ringraziate il cielo d’aver salva la vita: salvata questa, non bisogna affliggersi per la perdita delle ricchezze. Supponete che nostro padre sia morto oggi, e che i beni ch’io ora posseggo siano la sola nostra eredità: facciamone tre parti; ripigliate il vostro commercio, e rimanete con me sino a che vi siate formato un nuovo stabilimento.» Mi ringraziarono, ed accettata la proposta divisione, restarono presso di me qualche tempo, durante cui non fecero che stordirmi con continui elogi dei viaggi, talchè cedendo a tanta importunità, mi decisi, per far loro cosa grata, a viaggiare anch’io. Caricammo di merci una nave, e spinti dai venti, ci confidammo al mare, sul quale non v’hanno che pericoli, mentre sulla terra si vive al sicuro. Durante il nostro viaggio, sbarcam-

  1. Città dell’Irak Babilonese, sulla destra sponda dell’Eufrate.