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adunate tutte le giovani, domandai ad una delle mie antiche amanti chi fosse quella bellezza che mi aveva così turbato la ragione; sorrise ella, e: — È,» mi disse,» la figliuola di Taher, figlio di Ola, padrone di questa casa; è nostra padrona, e noi altre siamo tutte sue schiave. — Ma, sapete voi quanto costi una notte passata con lei? — Non meno di cinquecento zecchini; è una beltà degna d’un re. — Per Dio!» sclamai io, «bisogna che la possegga, dovessi pure costarmi tutto il mio. —

«Attesi colla maggior impazienza il giorno, ed appena spuntò l’aurora, mi recai dal vecchio, egli chiesi la bellezza che costava cinquecento zecchini per notte. — Volontieri,» rispos’egli; «non avete che a numerare il denaro.« Gli diedi quindicimila zecchini per un mese intero, fui condotto al bagno, e poi in un appartamento magnifico, dove trovai la mia bella, i cui vezzi erano al di là d’ogni espressione.

«La salutai, e dessami rese il saluto. I suoi sguardi voluttuosi mi turbarono i sensi. Mi fece sedere vicino a lei, e quattro schiave servirono conserve, frutti squisiti ed un vino delizioso, degno della tavola d’un re; intanto arbusti odoriferi e l’aloè che ardeva in braceretti d’oro, esalavano intorno a noi i soavi loro profumi1. Quindi la bella schiava,

  1. La sensualità degli Orientali pegli odori ed i profumi, è spinta ad un punto incredibile. Adoprano soprattutto il muschio e l’odore composto che esalano le pastiglie del serraglio; adornano inoltre le loro sale di piante cefaliche, come basilico, menta, ecc., e d’ogni sorta di piante odorifere. Ardono in braceretti legno d’aloè, bengioino ed altri aromati, spargono su di loro e sulle persone che tengono a visitarli acqua di rosa, facendola gocciare da una specie d’ampolla il cui turacciolo, d’argento o d’altra materia, è forato per modo che vi può passar l’acqua. Maometto ripeteva spesso che Dio aveva creato due cose per la felicità degli uomini: le donne ed i profumi.