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come un camello. — Non ti aveva detto di attendermi?» gli diss’egli; «ecco un pranzo che val meglio di quello che mangi.» Precipitosi Abukir, come l’uccello roc, sopra le vivande che gli presentava, nè lasciò al compagno cosa veruna. Durò la navigazione venti giorni, ed Abussìr ogni sera portava al tintore pietanze della tavola del capitano.

«Finalmente sbarcarono in un porto dove Abussir, preso un appartamento in un okal 1, vi si stabilì come barbiere. Abukir continuò a non uscir dal letto, dicendo sempre che gli doleva ancora la testa pel mal di mare. Lo nudrì il barbiere per quaranta giorni; ma in capo a tal tempo cadde pericolosamente malato, sicchè gli fu impossibile continuar a radere la barba, e non avendo da tre giorni lasciato il letto, il tintore era quasi morto di fame. Vedendo costui ammalato il compagno, cercò d’impadronirsi della di lui borsa, la quale conteneva mille monete da esso guadagnate col sudore della fronte. Presagli la borsa, chiuse la porta, e si mise a percorrere le vie; erano le più belle che si potessero mai vedere, ma notatasi una singolare uniformità nei vestiti degli abitanti. Non vedessi che azzurro e bianco; anzi, nella bottega d’un tintore, Abukir non vide altro colore che azzurro. Entrò egli colà, e presentando una mostra: — Quanto volete,» chiese, «a tingermi questo pezzo di stoffa? — Venti pezze d’argento. — Come! venti pezze d’argento? nel mio paese si tingerebbe per due. — In tal caso, tornate a casa vostra, e fatevela tingere. — Bene, se non potete farlo a meno, me la tingerete in rosso. — Non posso tingere la vostra

  1. Un okal è un grande fabbricato che serve di deposito alle mercanzie, e nel quale albergano i negozianti forastieri. Chiamansi tali edifizi okal in Egitto ed in Siria, caravanserraglio in Persia, khan in Turchia.