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guito dalla truppa degl'ingannati, il cui numero trovavasi accresciuto dal Beduino. Gettaronsi essi appiè del califfo implorando giustizia, e ciascuno raccontò la sua avventura, il che rallegrò infinitamente il monarca. — Vi assicuro,» disse poi ai reclamanti, e che vi saranno restituiti tutti gli oggetti rubati, ed incarico il vali di scoprire la vecchia e condurmela — Perdonate, Commendatore de1 credenti,» rispose il luogotenente di polizia, «perdonate se non oso incaricarmi dell’esecuzione di codest'ordine: dopo il tiro che costei mi giuocò, non rispondo che non sappia trovare il modo di salvarsi dalla prigione e dalla forca. — Ma a quale de’ miei officiali ne affiderò io la cura, se voi medesimo ricusate? — Incaricatene Ahmed-ed-Deouf, egli che ha sì grosso stipendio, tanta abilità e sì poco da fare! — Ebbene, Ahmed-ed-Deouf, t'incarico di questa commissione,» disse il califfo. L’interpellato prosternossi ed uscì con quaranta arcieri, il capo dei quali chiamavasi Alidos il Camello. — Se voleste ascoltarmi,» disse costui ad Ahmed-ed-Deouf, «consulterete il vostro collega Hassan Sciuman, che s'intende meglio di voi di simili spedizioni.» Ma Amhed voleva riportar solo l’onore di eseguire l'ordine del califfo, e Sciuman, il quale, dal canto suo, era mortificatissimo di non essere stato incaricato della faccenda, non si curò di dargli consigli.

«Ahmed-ed-Deouf divise gli arcieri in quattro corpi, ciascuno de’ quali doveva percorrere un quartiere diverso, e riunirsi agli altri in un luogo convenuto. In breve si sparse la voce che Ahmed era incaricato d’arrestare la scellerata, le cui astuzie formavano il soggetto delle conversazioni di tutta Bagdad, e tal voce pervenne pure alle orecchie di Delileh e di Zeineb. — Che bell’occasione,» disse la giovane, «di mostrare il vostro genio, se poteste