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tato dalla schiava, e che oltre a questo aveva anche una figliuola della quale appunto in quel giorno celebrava gli sponsali. Molti musici e ballerini riempivano la casa, e la madre, tutta intenta al matrimonio della figliuola, aveva confidato il fanciullino alla schiava che con lui passeggiava per la via. Delileh domandò a colei il nome del padre del bambino, ed informatasi della causa di quella gioia generale, pensò tosto di rapire il fanciullo — Andate, figliuola,» disse alla donna, mettendole in mano una pezza d’oro, « andate dalla vostra padrona, offritele i voti dell’antica sua schiava Ommal Khair, e ditele che se vuol permetterlo, verrò alle nozze co’ miei figliuoli. — Volontieri,» rispose la schiava, «ma il fanciullo m’imbarazza, perchè se vede sua madre, si mette a piangere acciò lo prenda in braccio, e le sue grida disturbano la comitiva. — Oh! se è sol questo,» ripigliò Delileh, «datemi il fanciullo; lo terrò sin al vostro ritorno.» La schiava entrò in casa, e Delileh fuggì col bambino. Passando dinanzi alla bottega d’un Ebreo, ricchissimo gioielliere, risolse all’istanto di fare anche a lui un bel tiro, ed entrò. Quegli, conoscendo il fanciullo del sindaco de’ mercanti ch’ella aveva in braccio, affrettossi a venirle incontro per fare la corte al sindaco del quale bramava conciliarsi il favore. — Che cosa desiderate, madama?» domandò a Delileh. — Sapete,» rispos’ella, e che il mio padrone, il sindaco de’ mercatanti, oggi celebra gli sponsali di sua figlia; perciò mi manda qui a prendere alcuni gioielli de’ quali le vuol dare in regalo. Datemi dunque un paio di braccialetti d’oro, un paio di khalkhal1, una collana di perle,

  1. Il khalkhal è un ornamento d’argento o d’oro col quale le Orientali cingonsi il basso della gamba sulla caviglia. Le Baiadere in ispecie ne portami di magnifici, ed il rumore di questi ornamenti, unendosi, mentre ballano, a quello dei passi, produce un delizioso effetto.