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di sua figliuola, Gharib restò con quattrocento uomini per vegliare alla custodia del serraglio. Al suo ritorno, Mardas vide con maraviglia molti uccelli di rapina sulle palizzate del campo della sua tribù, ed altri volteggiare per l’aria e contrastarsi brani di cadaveri. Hamb, figlio di Magied, capo della tribù di Bunhan, al quale Mardas aveva negato sua figlia Mahadiyeh, erasi giovato dell’assenza dell’emiro per rapirla, essendosi Gharib e suo fratello assentati per andar a caccia. I cavalieri della tribù di Bunhan, sterminati quelli della tribù di Kahlan, impadronivansi di Mahadiyeh appunto nel momento in cui capitarono Gharib e suo fratello Sehmalleil. Piombano questi come il fulmine sui predoni, tolgono loro di mano la fanciulla, e la testa di Hamb adorna il ferro della lancia di Gharib. Mardas e tutta la tribù lo salutarono liberatore del serraglio, e lo colmarono dei segni della loro riconoscenza. Ma il giovane, dopo che l’aveva liberata da’ suoi rapitori, arse della fiamma più cocente per Mahadiyeh, sì che il rumore dell’amor suo, sparsosi per tutta la tribù, giunse all’orecchio di Mardas, il quale divenne furioso perchè un bastardo come Gharib (poichè l’intera tribù lo considerava come tale) osasse gettare gli occhi su sua figliuola. — È forza ch’io gli dia la morte, » gridò, «poichè son disonorato! —
«Consultati i primari della tribù intorno al partito da prendere, essi, che mettevano, al par di lui, tutta l'importanza nella nascita, furono pure d’avviso che bisognava disfarsi di Gharib. Incaricatisi quindi dell’esecuzione di tale disegno, si posero in agguato con cinquecento ladroni de’ più valenti e meglio armati. Ma d’improvviso comparvero cinquecento cavalieri amaleciti, alla testa de’ quali era il fratello di Hamb che veniva a vendicarne la morte, e piombando su Mardas, lo fecero prigioniero insieme