Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/485


75


Giuder; «tenete la camicia; non ne può derivare male veruno.» Appena ebb’egli pronunziate tali parole, essa gridò: — Battetelo!» E sull'atto i geni, custodi invisibili del tesoro, fecero piovere su di lui una gragnuola di colpi; in un mover di ciglio, ripassò egli le sette porte, l’acqua riprese il suo posto, ed il povero Giuder trovossi slanciato semivivo appiè del Mogrebino, il quale: — Non ve l’aveva io predetto, » gli disse, e che le cose sarebbero ite male se aveste provato scrupoli fuor di luogo? Tutto per quest’anno è finito; bisogna attendere l’anno venturo per fare un nuovo tentativo. —

«Tornarono dunque a Fez, dove Giuder fe’ per un anno intiero squisiti banchetti a spese della valigia incantata. In capo ad un anno, ed in un giorno simile, recaronsi nello stesso sito, ed il Mogrebino comandò di nuovo a Giuder di non dimostrare troppa dilicatezza verso il fantasma di sua madre. Questa volta il giovane lasciò da banda gli scrupoli; costrinse la pretesa madre a spogliarsi di tutte le vesti, e nel medesimo istante la figura svanì. Poscia, penetrato bel tesoro, s’impossessò senza difficoltà della sfera artificiale, della sciabola, del suggello e della scatola di Kohol, e tornatosene in mezzo alle acclamazioni de’ geni del tesoro, consegnò al Mogrebino quanto ne aveva riportato. Questi lo ringraziò, pregandolo di domandargli tutto che volesse in guiderdone del reso servigio. — Null’altro io desidero, » rispose Giuder, «se non la valigia incantata che può somministrare i più lauti pranzi. — Volentieri, o figlio, » rispose il Mogrebino, «ma questa valigia non vi servirebbe che a mangiare soltanto; voglio aggiungervene un’altra piena d’oro, d’argento e di pietre preziose, che vi porrà in grado di mantenere la vostra famiglia, ed esercitar il commercio. Vi darò inoltre una mula ed uno schiavo per ricondurvi a casa; ma guardatevi