Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/48


34


tu stesso puoi averne giudicato. Del resto, i suoi vezzi, le sue grazie, il suo splendore, i vini squisiti, i profumi, le danze, la musica e la vista delle vergini onde uno straniero può disporre, inebbriano solitamente d’amore e piacere chi si presenta. Il rispetto li ha sempre trattenuti davanti alla principessa, ma hanno tutti soggiaciuto colla schiava, ch’ella ingiunge loro di condur seco, oppure si sono abbadonati eccessivamente ai vini deliziosi che servono con profusione. Da quel momento non li vediamo più: si assicura anzi ch’essi diventino inconsolabili, e che la memoria di questo giardino renda loro insipidi i piaceri del mondo. Fino ad ora io non poteva concepire un tale disgusto: ma sento che la tua assenza mi renderà insopportabile codesto soggiorno; ecco tutto quello che so, te lo giuro pel re dei geni.

— Tu vuoi adunque separarti da me per sempre,» riprese Zahide, «giacchè esigi che ceda alle tue voglie?

«— È il tuo sanguefreddo che mi dispera,» rispose la bella Mouna; «io sento la ragione de’ tuoi detti; ma in qual modo si può essere ragionevoli, quando si è soli con un leggiadro e simpatico oggetto?

«— Ho da farti una sola domanda,» riprese Zahide.

«— Come! mi farai sempre domande?» sclamò dolorosamente la bella schiava; «e non mi dimostrerai mai la tua tenerezza?

«— Un dì sarai contenta del mio operato: io farò, te lo giuro quanto sarà in mio potere.»