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di casa tutte le mattine colle reti, aumentando di tal guisa la madre ed i fratelli col prodotto delle sue fatiche.

«Un giorno che aveva gettate le reti senza pigliare un sol pesce, si trovò costretto a tornar colle mani vote com’era venuto la mattina, e riflettendo con tristezza che la famiglia avrebbe dovuto andar a letto digiuna, si pose in via per redire a casa. Ora, passando dinanzi alla bottega d’un fornaio dov’era solito prender il pane, vide molta gente che correva a comprarne, ma non avendo danari, si fermò in disparte, guardando tristamente quelli che andavano e venivano. — Avvicinatevi,» gli gridò il prestinaio, e avvicinatevi, Giuder! Non avete bisogno di pane quest’oggi?» Giuder tacque. «Quando pure non aveste denaro,» riprese il fornaio,«prendetene egualmente; ecco i dieci pani che siete solito comprare.» Volea Giuder lasciargli in pegno le reti. «Dio mi guardi,» sclamò il prestinaio, «dal privarvi di ciò che vi serve a guadagnar il vitto! Ecco dieci pani e dieci monete che vi presto, e domani mi porterete venti pesci.» Giuder, fattigli mille ringraziamenti, comprò carne e legumi, e tutta la sua famiglia cenò secondo il solito.

«La domane, non essendo la pesca stata più felice del giorno prima, Giuder tornò mestissimo a casa, e nel passar davanti alla bottega del fornaio, questi gli prestò dieci altri pani, dicendogli: — Coraggio, Giuder; ciò che il destino decise una volta, è irrevocabile, e ciò che oggi non accade, accade domani.» Il giovane pescatore recossi sette giorni di seguito in un altro sito; ma anche il nuovo tentativo fallì, poichè non prese un solo pesce. Infine determinossi d’andare al Birket-al-Karun1, e preparavasi a

  1. Nelle vicinanze dell’antica Memfi trovasi il lago di Ca-