rubino, le penne di smeraldo ed altre pietre preziose, il quale cantava le lodi di Dio e di Maometto suo profeta. Maravigliato Belukia d’udire il nome dell’eletto di Dio che da sì lungo tempo desiderava vedere, disse all’uccello: — Chi sei, amico mio?» E quello rispose: — Sono uno degli augelli del paradiso. Dopo che Adamo fu, per ordine del Dio onnipotente, scacciato dal paradiso terrestre, ei si coprì, come vi sarà noto, per nascondere la sua nudità, con quattro foglie d’un albero. Venuto Adamo sulla terra, quelle quattro foglie caddero al suolo, e tramutaronsi in cose utili insieme e grate agli uomini. Fu la prima divorata da un verme, che da quel tempo produsse un tessuto flessibile e delicato: è il baco da seta. La seconda fu mangiata da una gazella, che da quell’istante è l’animale che dà il muschio. Servì la terza di pascolo alle api, e nel corpo loro cangiossi in cera ed in miele. La quarta restò nell’India, e produsse, putrefacendosi, tutte le piante odorifere ed i profumi di quella regione. Io lasciai allora il paradiso, e da quel tempo abito in questo paese, ed ogni venerdì reco il cibo ai santi che vivono sulla terra. Allorchè trovansi nell’estasi della preghiera, vengono qui per gustare qualcuno de’ cibi del paradiso.» Belukia, che pel suo amore per Maometto faceva parte de’ santi, si mise a mangiare, ma appena ebbe gustato qualche boccone, vide comparire il grande profeta Khizr1, guardiano della
- ↑ Esistono varie tradizioni sopra Khizr o Khizer: se fosse un profeta, un santo, il profeta Elia o finalmente il visir d’Alessandro, come molti pretendono, è ciò che la leggenda non ispiega. Nondimeno, secondo l’opinione più generale, Khizr fu un savio che nacque al tempo di Mosè, come Lokman al tempo di David. Ebbe la ventura di trovare la fontana della vita, e da quel tempo n’è il custode sulla terra. Questa fontana trovasi nella regione delle Tenebre; è circondata da una luce verde, e custodita da Khizr, dotato d’eterna gioventù, e vestito