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voli in aiuto di mio padre.» Comandò a mille cavalieri di montar in sella, e si pose alla loro testa; ma dopo alcuni giorni di cammino, il suo amore per Scems la vinse sopra la tenerezza pel padre, e quantunque gli dolesse di abbandonare così i compagni, partì di notte tempo, e tornò al palazzo di Diamanti. I cavalieri, svegliandosi, e non trovando più Giansciah, credettero che fosse andato innanzi, e giunsero di gran galoppo al campo di Tigmos.

«La disperazione invase l'animo del re all’udire la scomparsa del figlio. Nel suo dolore e dispetto, gettò per terra la corona, e gli divamparono gli occhi. — Abbiate pazienza, o sire,» gli dissero i suoi ministri; «la pazienza è la chiave dell'allegrezza1. — Ebbene,» riprese Tigmos, «armiamoci di pazienza, e torniamo alla capitale, essendo ormai impossibile di far fronte al nimico in campagna aperta.» Il re pertanto ritirossi nella sua capitale, dove Kefid lo venne ad assediare, facendo dare tutti i mesi un assalto che durava sette giorni e sette notti, e l’assedio continuò sette anni, nel qual tempo diede ottantaquattro assalti, senza contare le sortite degli assediati.

«Quanto a Giansciah, erasi smarrito, e non sapeva trovare la via del palazzo di Diamanti. Percorsi parecchi paesi senza averne indizio, determinò d’informarsi ove giacesse la città de’ Giudei. Trovavasi allora precisamente alle estremità dell’Oriente, e gli fu consigliato di viaggiare colla caravana. — Essa va da qui

  1. Proverbio arabo: gli Orientali ne hanno un numero grandissimo intorno alla pazienza. Eccone alcuni spesso citati dal Turchi: Sabr her marasch iladjdur, la pazienza è un rimedio contro tutti i mali. — Her sebrideh bir khair war, in ogni pazienza un vantaggio. — Sabr sciadligun anakhtavi durn, la pazienza è la chiave dell’allegrezza (È la traduzione letterale del proverbio arabo citato di sopra). — Sabr selamet, ivmek melavet, la pazienza attira la salute, l’impazienza la maledizione, ecc.