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e che la mia morte, secondo i decreti del destino, è inevitabile, se, quando sarai di ritorno sulla terra, tu vada al bagno. — Vi giuro,» ripigliò Giamaspe, «di non avvicinarmi mai ad un bagno sinchè io esista. — Ti credo, quanto al presente,» replicò la regina; «ma non già per l’avvenire, quand’anche mi facessi mille giuramenti. Conosco la tua inclinazione pel bagno, e mi sembra impossibile che tu sia per rinunziarvi. D’altra parte, la gratitudine non è la virtù de’ figliuoli di Adamo: seguono tutti le orme del primo loro padre. Nessun altro fuor di Dio misericordioso sarebbesi presa la briga d’impastare per quaranta giorni l’argilla rossa colla quale formò Adamo, e meno ancora d’ordinar agli angeli d’adorarlo. Adamo fu ingrato ed infedele alle sue promesse. —

«Giamaspe versò lagrime, tanto l’afflissero i sospetti della regina! Rimase dieci giorni senza aprir bocca; ma l’undecimo pregò la regina di continuare la storia di Belukia, onde dissipare il suo cordogio. La regina dei serpenti proseguì dunque di codesto tenore:

«— Passati ch’ebbe Belukia due mesi alla corte di Berakhia, accommiatossi da quel principe; e camminando giorno e notte, giunse infine appiè d’un’alta catena di monti, sulla cui retta vide un angelo che cantava le lodi di Maometto ed aveva davanti una tavola coperta d’iscrizioni. Un’ala dell’angelo stendevasi sino all’estremità dell’Oriente, e l’altra all’estremità dell’Occidente. Belukia salutò quell’angelo, il quale resegli il saluto e gli volse le domande consuete a farsi ai viaggiatori, alle quali il giovane rispose raccontando la sua storia onde l’angelo fu molto sorpreso. — Permettete,» disse, «di chiedervi adesso cosa significhi questa tavola, che fate qui, e quale sia il nome vostro? — Io mi chia-