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ed io non so cosa è in te?» — Eccolo: l’uomo involge tali parole a Dio, che conosce il fondo del suo cuore; ma l’uomo non conosce i segreti di Dio. — In che occasione discese dal cielo il versetto: «O voi che creduto in me, non rinunziate ai godimenti che Dio v’ha permessi?» — In questa occasione: Ali figlio di Au Thaleb, Osmano figlio di Massaab, ed alcuni altri compagni del Profeta spingendo troppo lontano lo spirito di penitenza, voleano farsi eunuchi e portare vestimenti di crini. —

«Allora Makarri avendo esaurita tutta la sua scienza, alzossi, e disse ad alta voce: — Prendo a testimonio Iddio, Commendatore de’ credenti, che questa schiava conosce il Corano meglio di me. — Permettetemi dunque, o sire,» soggiunse Teveddud, che gli faccia anch’io qualche interrogazione, e che se non saprà rispondermi, gli levi l’abito. —

«Acconsentì il califfo, e la schiava continuò: — Ditemi, gran dottore, qual è il versetto che abbraccia ventitrè volte la lettera kiaf (k)? Qual è quello che contiene sedici volte la lettera mim (m)? e finalmente, quale il versetto dove trovasi quaranta volte la lettera ain (a)1? —

«Rimase il dottore muto come un pesce; cosicchè Teveddud rispose a sè medesima:

«— Il versetto che contiene sedici mim trovasi nella surate Houd, e comincia con queste parole: Ia Nouh bis-selam; il versetto che racchiude ventitrè kiaf, sta nella surate della Vacca, ed è conosciuto sotto il nome di versetto della fede. Quello che contiene quaranta volte l’ain, si trova nella surate Aaraaf, e comincia colle parole ikhlar moussa schyne. —

«Makarri, per vergogna, lacerossi lo vesti che Te-

  1. L’ain è il segno d’un’aspirazione gutturale asprissima e particolare alle lingue d’Oriente.