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— La sana ragione, l’amor del bene, l’osservanza de’ doveri e delle regole in tutte le cose, e la fedeltà nell’adempimento delle promesse. — Una domanda ancora,» disse Teveddud; «ma se non vi rispondete, vi prevengo che vi torrò quel vostro mantello dottorale. — Vediamo di che si tratta? — Ebbene, ditemi quali sono i rami dell’Islam?» Il dottore non seppe rispondere a quell’interrogazione. — Rispondete voi stessa al vostro quesito,» disse il califfo alla giovane; «vi concedo il mantello del dottore. «— I rami dell’Islam,» soggiunse Teveddud, «compongonsi di venti parti: primieramente, bisogna osservare le sante scritture; secondo, imitare le azioni del Profeta; in terzo luogo, non commettere veruna ingiustizia; in quarto luogo, non mangiare che cose permesse; quinto, astenersi da tutte le proibite; sesto, punire i trasgressori della legge; settimo, pentirsi dei falli; ottavo, far del bene a’ propri nemici; nono, esser umile nella propria condotta; in decimo luogo, fuggire ogni innovazione; undecimo, spiegare coraggio nel bisogno; in duodecimo luogo, munirsi di pazienza nell’avversità; decimoterzo, conoscere Iddio; decimoquarto, conoscere il Profeta; in decimoquinto luogo, conoscere Satana; decimosesto, conoscere sè stesso; decimosettimo, esser sempre pronto a combattere Satana; decimottavo, resistere alle passioni; decimonono, servire Dio con fiducia; e vigesimo, con sommissione. —

«Avendo allora il califfo comandato di togliere il mantello al dottore, questi se n’andò pieno di vergogna e di confusione. Un altro si levò dalla sedia, e disse:

«— Quali sono i doveri della religione da osservarsi durante il pasto? — Bisogna invocare il nome di Dio, riconoscere che ogni cibo viene da lui e rendergliene grazie. — In che consistono le azioni di