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da una caravana di muli e di camelli che avvicinavasi, guidata da gran numero di persone, il conduttore della quale, inoltratosi solo verso il giovane, si scusò pel ritardo di quattro giorni cui era stato costretto dal timore di essere attaccato dai ladroni. Alì erasi burlato dei mercatanti di Bagdad, facendosi credere un ricco negoziante che veniva con una caravana, di cui non aveva udito parlare dal momento che l’assalto de’ masnadieri avean costretto a cercar salvezza nella fuga; ed il genio del tesoro operava così per sostenere l’asserto di Alì, poichè muli, mulattieri, camelli e conduttori erano tanti geni. I mercanti e le mogli loro rimasero estatici di meraviglia, vedendo tante ricchezze, e seguirono la caravana sino alla casa d’Alì, dove fermossi. Gli uomini rimasero negli appartamenti inferiori, le donne salirono ai piani superiori, e tutti furono ricevuti coi massimi contrassegni d’onore, e trattati coi cibi più dilicati, spargendo dovunque, secondo l’uso, l’essenza di rose ed i profumi. Gli uomini e le donne fecero anch’essi, da parte propria, molti presenti ad Alì ed a sua moglie; e da tutte le parti arrivarono schiavi carichi di bacili pieni di frutta, di vasi di fiori, di essenze preziose e di ricche stoffe. Alì congedò quindi i condottieri delle bestie, che trovaronsi padroni d’andare dove più loro piaceva, e ne furono pieni d’allegrezza. Chiese poi alla moglie come fosse venuta, ed essa gli narrò di essere stata, durante il sonno, portata via, trovandosi, allo svegliarsi, in mezzo a quella caravana carica di tante ricchezze. Prese quindi le chiavi delle casse, le aprì, e rimase stupefatto vedendo l’immensa quantità d’oro, di gioie, e le rarissime stoffe ond’erano piene. Raccontato poscia alla moglie ciò ch’era a lui medesimo accaduto, lo mostrò il sotterraneo ove aveva nascosto il primo tesoro. — Dio sia lodato!» sclamò essa; «ecco i frutti delle benedizioni di