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pervenuti a scoprire il figliuoletto, ricompensarono generosamente il capo della carovana, il quale chiese ed ottenne il permesso di risiedere nel regio palazzo per invigilare l’educazione del figliuolo adottivo.» Apparivano i primi albori, impedendo a Scheherazade di cominciare un altro racconto, cui s’acciuse la notte seguente.


NOTTE DXCIX


AVVENTURE


DEL CADI’ E DI SUA MOGLIE.


— Vivea una volta nella città di Bagdad un cadì, il quale rendeva giustizia con ammirabile integrità, e che col buon esempio della vita privata, dava maggior forza ancora all’imparzialità dei suoi decreti. Dopo avere per vari anni adempito alle onorevoli sue funzioni, invogliossi di fare il pellegrinaggio della Mecca, ed ottenutane licenza dal califfo, partì per quel pio viaggio, lasciando la moglie, di notabile bellezza, sotto la protezione di suo fratello. Ma scorso qualche tempo, quest’uomo, indegno di così sacro deposito, osò parlare alla cognata della criminosa passione concepita per lei. La virtuosa donna, per rispetto al marito, gli dimostrò men collera che dolore, e cercò di ricondurlo alla ragione con tutti i mezzi di persuasione possibili. Ma egli, ben lontano dall’arrendersi, la minacciò di perderla, accusandola di