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puntamento per la sera. Il primo di que' tre era il collettore dei porti, il secondo il capo de’ macellai, ed un ricco mercatante il terzo. Di ritorno a casa, la dama informò dell’accaduto il marito, e lo pregò di permetterle uno strattagemma, da lei immaginato, per punire gl’insolenti, e che non solo lo farebbe ridere, ma gli riuscirebbe anche proficuo, poichè ciascuno di quei galanti porterebbe senza dubbio un ricco presente. Il marito, conoscendo la virtù della donna, acconsentì, e la dama, preparato un magnifico banchetto, adornossi delle più belle vesti, ed attese l’ora dell’appuntamento. Sull’imbrunire, il cadì recossi con premura alla casa della dama, e bussando alla porta, colei venne in persona ad aprirgli, introducendolo nel suo appartamento, dov’egli donolle una collana di perle preziose. Invitatolo allora a deporre il mantello, essa gli fe’ indossare un’ampia veste di mussolina gialla, con in capo un berretto screziato, mentre il marito guardava da un gabinetto vicino, in procinto di scoppiar dalle risa ad ogni istante, vedendo le tenere smorfie dell’amoroso magistrato. Se non che la felicità del vecchio cicisbeo cangiossi in breve in un terribile spavento, poichè era appena seduto, e cominciava a prendere qualche rinfresco, quando si udì battere con violenza alla porta. La dama, fingendosi atterrita, si alzò sclamando: — È mio marito! se vi trova qui, ci uccide amendue.» A tali parole, poco mancò che il cadì, più morto che vivo, non isvenisse. Ma la dama cercò di rassicurarlo, e lo fece entrare nella sua stanza da letto, raccomandandogli di starvi cheto sin che avesse trovato un mezzo di congedare lo sposo importuno. Il cadi giurò tra sè, che, se uscir potesse da quel fatal brivio, non gli verrebbe più voglia di far all’amore, nè d’infrangere la sacra legge.

«Corse la dama ad aprire, e trovò il collettore