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fatti, la sultana, sperando che non tardasse a tornare, ne aveva tenuta segreta l'assenza per prevenire i torbidi che la notizia avrebbe potuto cagionare. Il visir, fatto arrestar il traditore, corse subito a liberare il principe dallo spaventoso carcere. Quella casa fu demolita, e l’infame messo a morte con tutta la sua famiglia; la qual avventura provò al sultano tutta l’utilità della cognizione d’un mestiere, poichè quello da lui imparato, riuscì a salvarlo dal massimo periglio.»

Scheherazade finiva, mentre i primi raggi già indoravano l’orizzonte. La notte seguente si accinse ad un’altra novella in codesti sensi:

NOTTE DXCVII

STORIA

DEL BUON VISIR INGIUSTAMENTE CARCERATO.

— Un visir di rara lealtà e d’integrità scrupolosa, fu l’oggetto di grave accusa presso il sultano, il quale, senza degnarsi di esaminare gli aggravi contro di lui allegati, lo fe’ gettare in angusta carcere, dov’ebbe pane ed acqua per solo alimento. Languì il poveretto sette anni in quell’orrido soggiorno. Scorso tal tempo, il re suo padrone, il quale, nello scopo di divertirsi, solea girare travestito pei diversi quartieri della città, passò per caso, in abito di dervis, dinanzi alla casa dell’antico ministro. Sor-