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tutti i dovuti riguardi, a meno che non preferissero dividere la sua fortuna; e seppe ispirare così a poco a poco tanta fiducia, che le rapite cessarono di lagnarsi, e concepirono per lei tal affetto, che non se ne sarebbero divise mai più quand’anco lo avessero potuto. Dopo una navigazione di più settimane, l’equipaggio fu costretto a prender terra sulla prima costa che si offerse, all’uopo di far acqua e procurarsi nuove provvisioni; calata l’ancora, la bella fuggitiva scese dalla nave con tutte le compagne. Ma giunte appena sulla riva, furono assalìte da quaranta ladroni, che le minacciarono dei loro brutali ardori. L’eroina indusse allora le amiche ad occultare la paura, prese un’aria ridente, e voltasi al capo dei banditi, l’assicurò che non era d’uopo adoperare la forza, essendo elleno disposte a partecipare ai loro piaceri. — Abbiam saputo,» aggiunse, «sbandire i pregiudizi del nostro sesso: oggi in questo paese, domani in un altro, altra guida non abbiamo, nè altra legge fuor del nostro diletto.» A tale dichiarazione, lieti i ladroni, deposero le armi, ed affrettaronsi ad apprestare una copiosa refezione, alla quale si aggiunsero i vini recati dal vascello. Fra breve, il tripudio riempi il cuore dei malandrini, e già le dame cessavano di star sicure appo di loro, allorchè il fumo dei liquori, ai quali la giovane aveva mescolati certi narcotici, ne intorpidì in modo i sensi, che li fece cadere in profondo letargo. Allora le dame, impadronitesi delle scimitarre dei feroci adoratori, li misero tutti a morte, ad eccezione del capo, al quale legarono mani e piedi con grosse funi, indi recisagli la barba ed i mustacchi, gli sospesero al collo la scimitarra, affinchè, risensando, provasse maggior pena della morte, vedendo scannati i compagni, e pensando alla perdita della propostasi felicità. Tolsero quindi dalla caverna dei ladroni tutte le