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chiuso ch’ebbe il magazzino, lo condusse seco, e gli fe’ preparare un bagno caldo e buone vesti. Dopo cena, conversarono insieme di varie cose, sinchè Abu-Niut finalmente sclamò: - Non ti ricordi di me, fratello? — Per Dio, no, generoso mio ospite, ma chi sei? — Sono l’antico tuo compagoo di viaggio; i miei sentimenti non sono cangiati, nè ho dimenticata l’antica nostra relazione. La metà di quello che posseggo è tua.» Infatti, il troppo generoso Abu-Niul fece lo scomparto, e donò la metà degli averi all’ingrato compagno, il quale mise bottega e fece brillantissimi negozi. Stavano da qualche tempo l’un l’altro vicini, godendo di alta considerazione, quando Abu-Niutin, annoiato di quella placida vita, propose all’amico di far un viaggio d’utile insieme e di diletto. — Perchè dovremmo viaggiare?» disse Abu-Niut; «non abbiamo trovato qui la pace e la felicità? Qual luogo del mondo ce ne offrirebbe di più?» Abu-Niutin non fece alcun caso di quelle sagge osservazioni, e l’importunò in modo, che il debole Abu-Niut finalmente cedette al di lui capriccio; talchè, fatta preparare una tenda, caricarono camelli e muli con gran quantità di merci, e si diressero verso Mossul.

«Dopo dieci giorni di cammino, giunsero la sera presso una profonda cisterna, e quivi accamparono. La mattina seguente, Abu-Niut volle discendere nella cisterna per riempire più presto gli otri ad uso della carovana, mai più sospettando la ricompensa che l’indegno compagno riserbava a’ suoi benefizi; ma quello sciagurato, che ne invidiava la felicità e le ricchezze, tagliò la corda che doveva servire alla riascesa di Abu-Niut, e partì, abbandonandolo al tristo suo destino.

«Il povero mercatante rimase tutto il giorno nel pozzo, sempre confidando nell’Altissimo, e da lui at-