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la sultana, consolandolo alla meglio, lo confortò alla partenza e ad attendere l’adempimento dei decreti di Dio, il quale, giunto che ne fosse il tempo, avrebbe fatto risplendere il suo potere e brillare la sua giustizia.

«Ora torniamo alla principessa. Quando, al destarsi, vide scomparso il vezzoso prigioniero, ne concepì vivissime inquietudini, che raddoppiaronsi vedendo i caratteri tracciati sulla sua mano, e mandando quindi acutissime strida, accorsero tutte le ancelle, che trovandola agitata, sollecitaronsi di andare a prevenirne il sultano, il quale, partecipando al loro trambusto, recossi immediatamente alle stanze della figliuola. La principessa, calmatasi alquanto, esposegli la perdita dell’augello, gli fece leggere le parole scritte sulla mano, e dichiarò che non isposerebbe mai altr’uomo fuor di quello che l’aveva veduta addormentata. Il sultano, tentate alcune inutili rimostranze, appigliossi al partito di andar colla figlia in traccia del principe, e diede ordine che l’esercito si tenesse pronto a marciare verso l’Yemen.

«Adunate le truppe, il sultano condusse la figliuola al campo, e la mattina dopo diè il segnale della partenza, venendo la principessa e le sue ancelle condotte in magnifiche lettighe. Giunti vicino alla città in cui Aladdin aveva sposato in secondo matrimonio la figliuola del sultano del paese, sostarono, e spedito a quel principe un ambasciatore per chiedergli licenza d’accampare e comprar provvigioni, fu questi ricevuto onorevolmente, ed il re recossi a visitare in gran pompa il monarca suo fratello, che lo informò dell’oggetto del viaggio. I rapporti esistenti tra questa storia e quella della propria figliuola, lo convinsero che il rapitore dell’uccello altri non fosse che il liberatore della principessa, e determinossi ad unirsi alla spedizione. Dopo tre giorni di