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duto rinvolto: — Mia cara figlia,» le disse, «cosa possono averti dato alle nozze d’una povera religiosa?» La giovane, ancor troppo agitata, non trovò forza di rispondere, e cadde svenuta appiè della genitrice, la quale, tutta tremante, proruppe in acutissime grida, che fecero accorrere il consorte e la gente di casa. Sollecitaronsi a soccorrere la figliuola, e ripresi ch’essa ebbe i sensi, raccontò l’accaduto. Il mercante, maledicendo la memoria della vecchia che avevali sì indegnamente traditi, consolò la virtuosa figliuola, e preso l’abito, che riconobbe per quello del favorito, corse in fretta a portarne lagnanza al sultano.

«Quando il prìncipe ebbe udite le giuste accuse del mercatante, montò in gran furore contro l’indegno cortigiano, e diede ordine di arrestarlo; ma era già troppo tardi. In fatti, colui, di ritorno dal mercato, avendo trovata la vecchia al suolo intrisa nel proprio sangue, ed indovinato l’occorso, nel timore che l’avventura gli arrecasse gravi conseguenze, vestito un grossolano abito, nel favore della notte era fuggito dalla città. Fortunatamente per lui, incontrò una caravana che si metteva in viaggio, e la seguì per cinque giorni, coll’animo tormentato dalla passione fallita nelle sue speranze, e dal timore d’essere scoperto, finchè la caravana passò i confini degli stati del sultano ed accampò davanti alle mura d’una grande città. Entrovvi il fuggitivo, prese a pigione una stanza in un caravanserraglio, e risolse di starvi attendendo qualche impiego men pericoloso di quello di far all’amore o di servire i principi.»