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che rimarrà nello stesso luogo, attendendo il vostro ritorno. Salendo, vedrete a destra ed a sinistra un’immensa quantità di grosse pietre nere, ed udrete una confusione di voci da tutti i lati, che vi diranno mille ingiurie per iscoraggiarvi e far in modo che non ascendiate sino in cima; ma guardatevi dallo spaventarvi, e soprattutto di volgere indietro la testa: in un istante sareste cangiato in pietra nera, simile a quelle che vedrete, le quali sono altrettanti signori come voi, che, secondo vi diceva, non sono riusciti nella loro impresa. Se evitate il pericolo, che non vi dipingo se non leggermente, affinchè vi riflettiate bene, e se giungete alla sommità del monte, vi troverete una gabbia, coll’uccello che cercate. Siccome parla, gli chiederete dove siano l’albero che canta e l’acqua gialla, ed ei ve l’insegnerà. Non ho nulla a dirvi di più: ecco quello che dovete fare e che evitar dovete; ma se voleste ascoltarmi, abbracciate il consiglio che v’ho già dato, e non esponetevi alla perdita della vita. Un’altra volta ancora, finchè vi rimane tempo per pensarvi, considerate che tal perdita e irreparabile, e legata ad una condizione, alla quale si può contravvenire anche per inavvertenza, come poteste comprendere dal mio racconto.

«— Quanto al consiglio che vi compiacete di ripetermi, e pel quale non lascio di esservi grato,» rispose Bahman, dopo aver ricevuta la palla, «non lo posso seguire; ma profitterò del suggerimento che mi date, di non guardarmi addietro salendo, e spero che mi vedrete ben presto di ritorno a ringraziarvene vie maggiormente, carico delle spoglie che cerco. —

«Terminate tali parole, cui il dervis null’altro rispose se non che avrebbelo riveduto colla massima gioia, e desiderava che ciò accadesse, risalì a cavallo, e preso congedo dal vecchio con un profondo inchino, si gettò davanti la palla.