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feci v’inquieta, contro mia intenzione, e so qual è il desiderio di ciascuna di voi, voglio farne cessare il motivo. Voi,» soggiunse quindi, «che desideravate avermi per isposo, sarete oggi appagata; e voi,» continuò, volgendosi parimenti alle altre due sorelle, «faccio pure il vostro matrimonio col fornaio della mia tavola e col capo della mia cucina. —

«Dichiarata così la volontà del sultano, la più giovane, dando alle sorelle maggiori l’esempio, gettossi a’ di lui piedi per manifestargli la sua riconoscenza.

«— Ah sire!» disse; «poichè il mio voto è conosciuto da vostra maestà, le dirò non essere stato che per modo di discorso e divertimento: non son degna dell’onore ch’ella mi fa, e le domando perdono del mio ardire.» Le due altre sorelle vollero scusarsi egualmente; ma il sultano, interrompendole:

«— No, no,» disse, «la cosa non andrà altrimenti: il voto di ciascheduna sarà appagato. —

«Le nozze furono celebrate nel medesimo giorno, come Khosrun-Schah aveva stabilito, ma con notabile differenza; quelle della minore furono accompagnate dalla pompa e da tutti i segni d’allegrezza convenienti al coniugio d’un sultano ed una sultana della Persia, mentre quelle dell’altre due germane non furono festeggiate se non col poco che attender si poteva dalla condizione de’ loro sposi, cioè del primo fornaio e del capocuoco del sultano.

«Le due sorelle maggiori sentirono profondamente la sproporzione infinita che correva tra i loro matrimoni e quello della terza sorella; tal considerazione fece, che lungi dall’essere contente della ventura toccata loro anche secondo il proprio voto, benchè molto al di là delle loro speranze, abbandonaronsi nondimeno ad un trasporto di gelosia, che non solo ne intorbidò la gioia, ma generò eziandio grandi disgra-