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fece pervenire fu un pacchetto di zenzevero (Il mio cuore arde per te solo). Questo era un gran passo, è vero, ma la sua passione era troppo viva per tenerla nascosta a lungo in cuore. Tremava nell’aspettare la risposta, temendo di non essere più amata; ma qual fu la sua gioia quando le venne recato un pezzetto di drappo turchino! (Io ti voglio sempre bene.) Questo simbolo non esprimeva, a dir vero, un sentimento così tenero come avrebbe desiderato, ma finalmente non veniva negletta: era ancora amata.

«L’incanto di quell’idea durò poco tempo, e fe’ posto a rammarici e desiderii che non dubitava non fossero sentiti anche da Naerdan. Guzulhec si querelava della solitudine che venivale imposta, e spesse gelosi sospetti s’introducevano involontariamente nei di lei cuore.

«Intanto Naerdan, giunto all’età di quindici anni, conobbe a tal segno i vantaggi del commercio, e profittò così bene delle lezioni ricevute, che la riconoscenza ch’egli risentiva per Hussendgiar, unita al suo naturale talento, gli fece prendere una cura particolare degli affari del benefattore. Hussendgiar glieli affidò intieramente pel corso di molti viaggi che fece alle Indie; essi prosperarono nelle sue mani, e la vendita delle merci lasciategli nei magazzini di Erzerum produsse maggior guadagno ad Hussendgiar de’ suoi viaggi.

«Intanto Naerdan, per una delicatezza ed una fedeltà difficile a trovarsi in un cuore innamorato, aveva sospeso ogni commercio di messaggi con Guzulbec durante l’assenza del benefattore; il suo amore non si estinse, ma seppe imporgli silenzio, e ne sagrificò tutte le apparenze alla probità, non osando più pretendere alla mano della figlia del suo padrone, cui il cielo, contro ogni speranza, aveva concesso un figliuolo. Questa generosità, lungi dal diminuire la passione di Guzulbee non servì che ad accrescerla.