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afflitti della scomparsa del giovane. Bedihuldgeraal, la quale aveva lasciato Serendib dopo la di lui partenza, ne fu in breve informata; essa giurò di ritrovarlo, o non tornar mai più ne propri stati.

«Tutte le ricerche furono dapprima inutili, giacchè i tre fratelli dello spirito ucciso dal principe l’avevano incontrato nei giardini del palazzo di Chesbal, solo, mentre pensava al suo amore, e pascevasi delle più lusinghiere speranze. —

NOTTE DXLI

— Il principe non si accorse che l’anello di Salomone eragli caduto dal dito; privo di quel soccorso, che avealo fin allora protetto da ogni insulto, i geni, suoi nemici, incontratolo, gli chiesero se fosse l’uccisore di Sedifbach.

«Il principe, riconoscendoli per enti soprannaturali, coi quali giudicava inutile la finzione, convenne della verità. Allora lo trasportarono per aria su di un monte, ove, dopo averlo legato, ed annunziatagli la sua condanna, mille spiriti si radunarono per assistere al di lui supplizio. Non vollero farlo morire sull’atto, nella tema di diminuirne i patimenti; ma accontentaronsi di farlo custodire a vista da quattro spiriti i più malvagi dell’inferno, i quali preparavano sotto a’ suoi occhi gli strumenti che dovevano servire alla sua morte; ma la cosa più crudele per lui era di sentire da essi che non rivedrebbe mai più Bedihuldgemal, incarcerata, secondo essi, da suo padre per punirla della debolezza avuta d’amare un semplice mortale.