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pio.» L’incostanza degli uomini, d’altronde, aggiunse, vi porrebbe sempre un ostacolo ch’essa non potrebbe a meno di rappresentare al re suo figlio, se mai avesse la debolezza di favorire una tale unione.
«Il principe, come colpito dal fulmine alle terribili parole, cadde svenuto. È necessario sapere che Bedihuldgemal aveva avvertita l’avola, e che questa parlava al giovane in quel modo sol per provarne la passione, essendo ella la miglior donna del mondo e d’ottima indole; talchè si pentì tosto di avere spinta tropp’oltre la prova; lo fece rinvenire con acqua di rose, e gli disse: — Principe, il vostro amore per mia nipote mi ha commossa, come pure il racconto de’ pericoli incorsi per lei; voi ne siete degno, e lungi dall’oppormi al vostro matrimonio, io cercherò ogni mezzo per effettuarlo. Venite nell’Irem, e giudicherete della sincerità delle mie parole. —
«Essi infatti partirono, ed il loro viaggio non fu nè lungo, nè faticoso. Arrivando, la donna disse al compagno d’aspettarla nei giardini del palazzo, mentr’ella recavasi a trovare il re Ghesbal, suo figlio. La regina gli fece un esatto racconto di quanto avevale detto il principe, e non gli nascose i teneri sentimenti che la figliuola sentiva per lui. — Infine,» aggiuns’ella, «se voi trovate che il suo spirito corrisponda ai sentimenti elevati che scopersi in lui, non potete stringere una miglior parentela: un giovane come questo mortale deve, secondo me, vincerla sui principi degli spiriti che potrebbero chiedervi la di lei mano. —
«Ghesbal volle vedere in persona il giovane, giacchè Sarochanuam avevagli confessato di averlo condotto seco. Il re ordinò che venisse in sua presenza; ma gli spiriti incaricati di quell’ordine cercarono invano il principe d’Egitto.
«La regina madre e suo figlio furono vivamente