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pofagi), che lo mandò col seguace a sua figlia, consigliandola di conservarli amendue come atti a ristabilire la di lei salute, e scacciar la nausea che da qualche tempo la tormentava.

«La principessa negra fu sensibile alle grazie ed alla beltà del giovane, e la sua vista produsse sulla di lei salute il medesimo effetto che il cuore occupato produce sul temperamento; ella l’amò dunque e risanò in breve, malgrado l’austero digiuno osservato per conservar l’uno, perchè l’amava, e l’altro, pel timore che l’oggetto della sua passione non si annoiasse.

«Alcuni giorni dopo, il re suo padre le chiese come avesse trovati gli schiavi di cui erasi privato per lei; ella rispose di averli trovati eccellenti, e che sovrattutto uno l’aveva guarita da’ suoi mali. Intanto la principessa non cercava che di piacere al suo nuovo schiavo; ma quand’anche fosse stata più amabile, il giovane non ne sarebbe stato più commosso; anzi ci volle assai tempo perchè si accorgesse dell’impressione da lui prodotta sul cuore della negra, avvedendosene soltanto un giorno in cui la donna gli si presentò col viso imbiancato di calce e le sopracciglia annerite col carbone, Essa aveva immaginato quello strattagemma per piacergli, ma non vi riuscì.

«Finalmente, vedendo il principe insensibile, fu varie volte in procinto d’immolarlo alla vendetta de’ suoi spregiati vezzi; ma contentossi di condannarlo a lavorare nelle opere più faticose. I suoi ordini furono eseguiti con tal rigore, e gli si fecero portare carichi sì pesanti, che in un momento il suo dorso non fu che una sola piaga.

«Il principe risolse di morire piuttosto cho soffrire più a lungo simili tormenti. Egli ed il suo compagno, lavorando vicino al mare, pervennero a costruire