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vostra maestà potrà forso sentirne la fine, che non le procurerà minor soddisfazione.» Il sultano finì di vestirsi ed uscì dall’appartamento. All’indomani, facendo sempre parlare il visir Edrenok al figlio del re d’Egitto, la sultana delle Indie continuò di tal guisa:

NOTTE DXXXIV

— «Frattanto Naz-Rayyar, aspettando che i quattro mesi prescritti dalla legge pei divorzi fossero spirati, faceva tutto il possibile per divertire l’impazienza del principe, e sembrò raddoppiar d’attenzioni per lui. Scorso il termine, disse al giovane: — È tempo, o signore, d’eseguire la mia promessa; colei che amate è la figlia di Bezzas, uno dei più ricchi mercanti di questa città: voi ne conoscete la bellezza, io vi rispondo della sua virtù; ho qui una donna, la quale non aspetta se non i vostri ordini per farne la domanda. Il mio tesoro vi è aperto, e voi potete prendervi quanto vi piacerà.» Il principe, pieno di riconoscenza, abbracciò mille volte l’amico, seguì i suoi consigli, ed ottenne la figlia di Bezzas, il quale ringraziò tanto meglio Iddio, perchè, quando gli si fece la domanda della figlia, non gli venne chiesta la dote, e sclamò nel trasporto della sua gioia: — Signore, io vi ringrazio d’aver dato a mia figlia, da Naz-Rayyar ingiustamente ripudiata, un marito che lo tiene pur esso a’ suoi piedi. —

«Il principe, onde rendere spettatrice tutta la città del suo amore, fece i preparativi delle nozze