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ma la gioia d’avere un figlio, bramato da tanti anni, lo persuase che gli astrologhi potevano ingannarsi, giacchè la fiducia o la diffidenza che si ha per le predizioni, dipende molto dalla situazione del cuore.
«I due fanciulli furono allevati con cura nel palazzo dalle tenere loro madri, le quali, amandosi vicendevolmente, ispirarono ai propri figli, fin dalla culla, la più tenera amicizia l’un per l’altro. Vissero nel serraglio fino all’età di sette anni, ed allora se ne fecero uscire per essere istruiti nelle scienze ed in tutti gli esercizi convenevoli alla loro nascita. Quando la ragione ebbe dissipate le tenebre dell’infanzia, il re si divertiva dei loro discorsi, stava quasi sempre con essi, e nutriva per amendue un pari affetto. Said meritava quei teneri sentimenti: era sì grazioso, mostrava tanto amore per colui che doveva essere suo signore, che, malgrado l’amicizia onde il giovine principe gli dava continue prove, non usciva mai dai limiti della sommissione e del rispetto che gli si conveniva. Seifulmulok aveva, dal canto suo, tutte le perfezioni che può offrire una buona indole unita alla più compita educazione; ma la di lui amicizia per Said erano la prova ed il trionfo.
«Il principe aveva appena compiti i diciott’anni, quando il re, il quale pensava soltanto ai regali che poteva fargli, si ricordò d’un vecchio forziere fatto mettere già da molt’anni nel suo tesoro. Ne fece la descrizione al tesoriere, gli comandò di portarglielo, e volto al principe: — Prendetelo,» disse, «esso contiene oggetti che mi si affermarono preziosissimi; ve ne troverete anzi alcuni che devono aver appartenuto al gran re Salomone.» Seifulmulok, giunto nel suo appartamento, aprì il forziere, e trovò che racchiudeva stoffe d’oro, vasi e bacili, dello stesso metallo, con un anello di stupenda bellezza,