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«Quella risposta e quel disprezzo della morte sorpresero Hasm, il quale riflettè qualche tempo, e voltosi ad Ahmenttevail, gli chiese dove fosse nato. — Sono nativo della vostra capitale,» rispose il giovane. — Tu non ignori adunque chi io sia?» continuò il principe, e chi può averti reso temerario a segno d’osar d’amare una delle mie mogli? — Conosco,» riprese il giovane, «tutta la grandezza della mia colpa, e convengo che la crudeltà che tu devi esercitare su me è legittima; ma ho concepito per la tua schiava, una violenta passione: essa corrispose a’ miei voti, ed io non ho più nulla da desiderare al mondo; son pronto a soffrire i più crudeli supplizi, ma morrò contento, avendo posseduto un tanto bene. —

«Il re fu sorpreso da quella risposta, ed ordinò gli si conducesse dinanzi l’eunuco, che aveva favorita la passione della bella Aziz. — Infame schiavo!» gli gridò; «io ti aveva affidato il mio onore e la custodia della donna cui amava di più; perchè mi tradisti? — Ella mi ha corrotto co’ suoi presenti,» rispose l’eunuco; «v’ha alcuno che non si lasci sedurre dalle ricchezze?» Hasm ordinò di andar a prendere il falso amico di Ahmenttevail. Venuto costui, il re lo rimproverò di aver tradita l’amicizia, e resa pubblica la sua onta; nello stesso tempo ordinò di condurlo al supplizio. Volgendosi poscia agli altri tre colpevoli: — Io vi perdono,» disse loro, «in causa della vostra sincerità: dono la libertà all’eunuco, e la bella Aziz ad Ahmenttevail.» Indi, accompagnò la bell’azione con un ricco dono, che fece la fortuna di quei felici amanti, cui il matrimonio unì per sempre.

«Un principe sì generoso, il quale sapeva vincere le proprie passioni e far il bene de’ sudditi, non sentiva altro dolore fuor di quello di non aver figli, avendoglieli la morte rapiti tutti. Cominciava ad invec-