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vostra sentenza, condannandovi alla pena che meritate. —

««Giunti il cadì e i testimoni, Ali ricevette Dunia dalle mani del califfo, e la sposò una seconda vota. Essi passarono il resto de’ loro giorni in una perfetta unione, ed il califfo mise Ali nel numero de’ suoi più intimi confidenti.»

Scheherazade terminò così la storia d’Ali figlio di Mohammed. — Ne ho inteso il racconto con piacere,» disse Schahriar; «ho riso molto dello stupore de califfo Aaron vedendosi sì magnificamente e ben rappresentato, e lo lodo non solo di non essere andato in collera, vedendosi usurpato il suo titolo, ma ancora d’aver reso alla felicità un giovine sfortunato, che serbava un amore sì tenero per la dama da cui aveva ricevuto un trattamento crudele ed immeritato. — Sire,» riprese la sultana delle Indie, «se vostra maestà lo permette, domani le racconterò la storia d’un principe d’Egitto, che provò molte traversie ne’ suoi amori. — Acconsento volentieri,» rispose il sultano, «ma già l’alba indora l’orizzonte, e veggo con dispiacere che bisogna rimandare tal diletto alla notte seguente. — Dinarzade,» disse Scheherazade alla sorella, «ti prego domani d’essere più diligente che oggi non fosti.»

NOTTE DXXXI

Scheherazade, risvegliata per tempo dalla sorella, mantenne la promessa della mattina precedente, e con gran contento di Dinarzade, la quale amava molto i racconti, cominciò la storia seguente: