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sorpresa, sovrano Commendatore dei credenti, quando la vidi movere le labbra, e pronunciare distintamente il mio nome.

«Spaventato di tal prodigio, era in procinto di slanciarmi fuor dall’appartamento, quando mi disse: — Non temete, Abu Mohammed, e non vi maravigliate di udirmi parlare; io non sono una scimia comune.

«— Chi sei tu dunque?» sclamai.

«— Io sono,» rispose, «uno dei geni ribelli. Lo stato di miseria nel quale eravate, mi ha commosso, e venni per ritrarvene. Potete farvi un’idea del mio potere dalle ricchezze che vi ho prodigate: ricchezze sì immense, che voi stesso non ne conoscete la quantità; ma penso far molto più per voi, facendovi, cioè, sposare una donna, la cui beltà supera tutto quello che l’immaginazione può figurarsi di più incantevole.

«— Come mai potrò ottenere la mano di questa bella donna?» chiesi con vivacità.

«— Ascoltatemi attentamente,» ripigliò egli. «Vi vestirete domani nella foggia più ricca e magnifica, e montato sulla vostra mula, coperta d’una sella d’oro ricamata di perle e diamanti, vi recherete al bazar; ivi informatevi dov’è il magazzino dello sceriffo, entratevi e domandategli sua figlia in matrimonio. Se vi obbietta che non siete abbastanza ricco onde pretendere alla mano di sua figlia, che siete uomo volgare, e senza considerazioni personali, presentategli una borsa di mille pezze d’oro; se ne domanda di più, offritegli tutte le ricchezze che potrà desiderare, e non temete di compromettervi, offrendo al di là delle vostre facoltà; io avrò cura di provvedere a tutto, e mettervi nel caso di mantenere le vostre promesse.

«Lieto di quel discorso, promisi di seguire appun-