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al mondo? — È vostro figlio Alaeddin. — Alaeddin,» soggiunse ella con un sospiro, «è morto da gran tempo! — Madre,» continuò egli, alzando la voce, «di grazia, apritemi: io sono il vostro figlio Alaeddin. —

«A tali parole, che le produssero la più viva gioia, la povera madre aprì frettolosamente. Il figlio le si gettò nelle braccia, non istaccandosene se non per cadere in quelle del genitore. Quando i primi trasporti di tenerezza furono calmati, egli presentò ai parenti le due spose ed il suo amico Ahmed Aldanaf.

«Dopo tre giorni, Alaeddin esternò il desiderio di recarsi coi genitori a Bagdad. Essi vollero dapprima indurlo a restare al Cairo; ma avendo loro rappresentato che doveva tornare alla corte, acconsentirono a seguirlo.

«Alaeddin fece adunque preparare ogni cosa per la partenza, ed in pochi giorni si recò a Bagdad col padre e la madre, le due mogli ed Ahmed Aldanaf.

«Aaron Alraschild, informato dell’arrivo di Alaeddin, si recò da lui accompagnato da Aslan e dai principali signori della sua corte, e lo accolse a braccia aperte. Avendo poscia fatto venire Ahmed Comacom carico di catene, disse ad Alaeddin: — Io lasciai vivere finora questo scellerato, sol perchè poteste punirlo voi stesso.» Acceso d’ira alla vista di un uomo ch’era stato la causa di tutte le sue disgrazie, Alaeddin sguainò la scimitarra e gli troncò la testa.

«II califfo volle poscia udire dalla sua bocca il racconto delle avventure accadutegli dopo il fatale avvenimento che li aveva disgiunti. Alaeddin si affrettò a soddisfarlo, e quand’ebbe finito, il monarca lo felicitò perchè fosse per diventare lo sposo della principessa Husn Merim, e volle che il contratto di matrimonio si stendesse in sua presenza. Vi furono in tal occasione feste ed allegrie che durarono sette