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volesse incaricarsi del servizio della chiesa, aggiungendo che, se non aderiva, l’avrebbe lasciato mettere a morte come i compagni. Alaeddin acconsentì a seguire la religiosa, che lo condusse subito al tempio.
«Giunto sotto il vestibolo, egli domandò alla guida qual fosse la specie di servizio che si esigeva da lui.
«— All’alba,» diss’ella, «voi prenderete cinque muli, andrete nella foresta vicina, e là, dopo aver raccolto legne secche, le caricherete, portandole poi alla cucina del convento. Bisognerà quindi raccoglierete stuoie ed i tappeti, per batterli e spazzolarli, e scopato e fregato bene il suolo della chiesa ed i gradini dell’altare, stenderete di nuovo i tappeti, mettendoli a posto; poi, crivellerete due staia di frumento, lo macinerete, e dopo aver impastata la farina, ne farete piccoli pani per le religiose del convento; netterete i vetri delle lampade, ed empitele d’olio, avrete cura di accenderle al primo suono di campana; poi, monderete ventiquattro staia di lenti, facendole cuocere. Sono da empirsi d’acqua le quattro pile, portandone inoltre nei trecentosessanta avelli di pietra, che trovansi nei cortili; ciò fatto, preparerete trecento sessantasei scodelle, mettendovi i piccoli pani tagliati a fettoline; vi verserete sopra il brodo di lenti, andando a portare una scodella a ciascuna religiosa ed a ciascun prete del convento. In seguito....
«— Ah, signora,» sclamò Alaeddin, interrompendola, «per carità, riconducetemi subito dal re, e che mi faccia morire, se vuole.
«— Rassicuratevi,» continuò la religiosa; «se farete bene il vostro dovere, vi prometto che tutto andrà per la meglio, e non ve ne pentirete; se, al contrario, foste negligente nel servizio, vi vedrò costretta di consegnarvi ancora nelle mani dei re, che vi farà tosto morire. —
«La religiosa avendolo lasciato solo, Alaeddin se-