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altri suoi effetti, quel principe chiese presso di chi li avesse trovati.

«— Presso Alaeddin Abulschamat,» rispose il wali. A tali parole, il califfo, irritato, avendo aperto l’involto, e non trovandovi il candeliere d’oro fregiato di gemme, lanciò sul favorito uno sguardo furioso. — Sciagurato,» gli disse, «dov’è il mio candelliere?

«— Sire,» rispose Alaeddin con fermezza, «io vi posso protestare di non aver mai toccati gli oggetti che mi accusano d’aver rubato, e che m’è impossibile di darvi schiarimenti su alcuno d’essi.

«— Traditore,» soggiunse il califfo, «è questi dunque la ricompensa dei favori di cui ti ho colmato! Ti aveva concessa tutta la mia fiducia, e tu mi hai tradito! —

«Il califfo ordinò quindi al wali di far appiccare Alaeddin, e condurlo subito al luogo del supplizio.

«Il wali colle guardie s’avviarono verso il sito fatale, preceduti da un banditore, il quale gridava in tutte le contrade per dove passavano: — Ecco la ricompensa, di chi osa tradire i califfi della casa degli Abbassidi.» Tutto il popolo di Bagdad si portò con curiositàa verso la piazza dove si doveva eseguire da condanna.

«Intanto Ahmed Aldanàf, che amava Alaeddin come suo figlio, ignorando quanto accadeva, stava sollazzandosi in uno de’ suoi giardini, quando uno dei cantinieri del divano arrivò tutto ansante. — Signore,» gli disse, «mentre voi siete qui seduto tranquillamente, un precipizio si è aperto sotto i piedi del vostro miglior amico. — Che c’è di nuovo?» domandò Aldanaf sorpreso. — Si conduce in questo momento Alaeddin alla forca,» rispose il cantiniere. Ahmed, informatosi del delitto imputatogli, si volse verso un suo amico, il capitano Schuman, e gli domandò con inquietudine che cosa pensasse di quell’affare.— Si-