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cinato al pezzo di marmo sotto al quale stavano nascosti gli oggetti da lui stesso rubati, lasciò appositamente cadere il pesante bastone ferrato sul marmo, che si ruppe in mille frantumi. L’emiro Kaled, avendo veduto qualche cosa di brillante, sclamò: — Signor Alaeddin, fu Iddio che diresse i nostri passi verso questo luogo; abbiamo scoperto un tesoro che vi appartiene: avvicinatevi, e venite a vedere cosa può contenere. —

«Tutto il seguito del wali essendosi riunito, si riconobbero gli oggetti derubati, e si stese un processo verbale, attestante che quegli oggetti eransi trovati nascosti nella casa di Alaeddin Abulschamat. Le guardie si precipitarono poscia su Alaeddin, gli strapparono il turbante, e legategli le mani alla schiena, posero il suggello su tutti i suoi effetti.

«Ahmed Comacom non ismarrì di vista l’esecuzione del suo progetto principale; salito rapidamente all’appartamento della bella Gelsomina, la trascinò via con violenza, sebbene fosse incinta, e la condusse alta vecchia sua madre, raccomandandole di consegnarla nelle mani di Katon, moglie del wali; il che fu tosto eseguito.

«Quando Abdalum Bezaza vide la donna che amava con tanta passione, sentì rinascere le forze, e dimostrò la più viva gioia. Volle avvicinarsele per dimostrarle la soddisfazione che provava; ma Gelsomina, sdegnata, gli disse che se non iscostavasi sul momento, non risponderebbe dei trasporti di furore che la sua presenza le inspirava. — Mi ucciderei, «sclamò, «piuttosto di appartenere ad un mostro par tuo! — Bella Gelsomina,» disse Abdalum tutto tremante, «non attentate ad una vita che mi è si preziosa. —

«La moglie del wali, volendo calmare la violenta agitazione della bella Gelsomina, le disse con dolcezza: — Permettete, o bella schiava, che mio figlio vi