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«Ahmed Comacom ebbe cura di munirsi dell’ordine espresso dei califfo, onde poter penetrare senza ostacolo in tutte le case e perquisirle. Armato d’un grosso bastone ferrato in cima, cominciò le sue ricerche, visitando i palazzi dei sessanta membri del consiglio supremo e quello anche del visir Giafar. Percorse poscia le case dei capi delle guardie del califfo e dei principali signori della corte, e si recò infine a quella di Alaeddin Abulschamat»
NOTTE DX
— Alaeddin, il quale trovavasi nell’appartamento della moglie, udendo un gran rumore nella via, discese, aprì la porta, e vide il wali accompagnato da tutti i suoi soldati.
«— Che cosa c’è mai di nuovo; signor Kaled?», domandò con premura. Il wali avendogli partecipato l’ordine ond’era incaricato: «Voi potete entrare,» soggiunse Alaeddin,» e fare in casa mia tutte le indagini che giudicherete opportune.
«— Vi domando mille scuse, signore,» disse il wali, un po’ imbarazzato; «voi siete superiore ad ogni sospetto, e non voglio credere che una persona pari vostra, possa rendersi rea di perfidia e di tradimento. — Eseguite la vostra commissione,» replicò Alaeddin; «nulla deve dispensarvene.—
«Il wali, i giudici ed i testimonii entrarono adunque nella casa di Alaeddin, condotti da Comacom, il quale diresse le loro ricerche verso l’appartamento in cui erasi introdotto durante la notte. Essendosi avvi-