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«Entrando in casa di Alaeddin, accompagnata da quaranta donne, Cout Alcouloub aveva fatto situare al due lati della porta due guardie del califfo, prescrivendo loro di annunciare il suo arrivo ad Alaeddin appena si presentasse, e pregarlo di recarsi da lei.
«Il giovane, il quale non pensava già più a Coilt Alcouloub, fu assai sorpreso, entrando in casa, di trovare sulla porta due guardie del califfo. — Che significa ciò?» disse fra sè. «Non m’inganno? È questa la mia casa?»
NOTTE DVII
— Le due guardie, avanzatesi in quel momento, e baciata rispettosamente la mano ad Alaeddin, una di esse gli disse: — Noi siamo al servizio di Cout Alcouloub, la favorita del califfo; essa c’incarica di annunciarvi che quel principe ve l’ha donata insieme a tutte le sue donne, e vi prega di recarsi da lei.
«— Andate a dire alla vostra padrona,» rispose Alaeddin, «ch’essa è la benvenuta; ma prevenitela, nello stesso tempo, che fin quando le piacerà di rimanere in casa mia, non mi prenderò la libertà d’andar a visitarla, giacchè ciò che conviene al padrone, non conviene allo schiavo. Pregatela inoltre, a mio nome, di compiacersi a dirmi qual è l’onorario che riceve ogni giorno dal califfo. —
«Le due guardie, avendo adempiuto alla loro commissione, tornarono a dire ad Alaeddin che la pensione di Cout Alcouloub era di cento pezze d’oro al giorno. — Io aveva bisogno davvero,» pensò fra sè, «che il califfo mi facesse un simile presente! —